“Grazie a Mundamundis le imprese e i lavoratori sono sempre più vicini!”
“Come riuscire a far incontrare lavoratori e imprese? Qual è il candidato ideale per una specifica posizione? E come definire l’esperienza della piattaforma Mundamundis?” Su questi temi e riflessioni, lunedì 21 ottobre presso l’Apindustria Mantova è stato presentato il libro “Competenze e Occupazione nell’era della discontinuità”, edito da Castelvecchi editore.
Una pubblicazione, a cura di Alessandro Obino, che raccoglie tutti i preziosi contributi dei relatori che hanno partecipato alla prima edizione della Beatrix Conference, l’evento annuale di studio dedicato ai metodi e le tecnologie per lo sviluppo del Capitale Umano.
“Le attività di job matching (incrocio fra domanda e offerta di lavoro) oggi si presentano significativamente più complesse che in passato non solo per aspetti di tipo strutturale che variano nei diversi contesti nazionali, ma anche per le mutate caratteristiche tecnologiche del mercato del lavoro. Tutti appaiono infatti convinti che la rete abbia portato degli enormi vantaggi nel migliorare le dinamiche proprie della ricerca di occupazione, senza rendersi conto che la grandissima disponibilità di strumenti online ha creato una vera e propria “babele di linguaggi”. In questo modo, molti annunci finiscono per essere autoreferenziali e molti candidati vagano per social e siti dedicati, annaspando in migliaia di referenze a cui invieranno il proprio curriculum, coscienti che difficilmente questo verrà sottoposto anche solo ad una prima lettura.” […]
“Mundamundis basa la sua intelligenza su una quanto più possibile corretta e completa rappresentazione del dominio indagato: professioni e requisiti di competenza. L’obiettivo del sistema è definire, infatti, in modo quanto più possibile preciso e affidabile, quali sono i requisiti di competenza associabili ad una posizione offerta. Questo vuol dire che se l’impresa iscritta inserisce un’offerta come “Cameriere di ristorante”, il sistema deve derivarne una lista di competenze con i relativi livelli attesi per poter svolgere al meglio questa professione.
Allo stesso modo, il sistema deve essere in grado di stabilire che, se un utente ha svolto l’attività di cameriere, sarà entrato in contatto con quelle stesse necessità di competenza e, se ha svolto quel lavoro per un certo periodo di tempo e non ha interrotto la sua prestazione da troppo tempo, possiederà quelle competenze al livello normalmente atteso per quel tipo di professione.”
(da Competenze e Occupazione nell’era della Discontinuità, Castelvecchi editore 2019)